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MESSIAH COMPLEX NEW CD OUT NOW!

POSEURS (PROMO 2004)

Gli ultimi mesi del 2004 li abbiamo passati agli Scandellara Studios a registrare 8 nuovi pezzi che dovevano essere il seguito di ENDLESS? Questo disco, denominato PROMO 2004, non è mai stato rilasciato ufficialmente nella sua interezza, ma ha fatto parte di diverse cd compilation, tra  cui UNITED FORCES OF PHOENIX e THE HOLY HOUR COMPILATION VOL.1. PROMO 2004 é comunque disponibile come CD-R. Di seguito la recensione a cura di Michele Perrella di WWW.THEHOLYHOUR.IT,

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We spent the last months of 2004 in the Scandellara Studios, recording 8 new songs which were meant to be ENDLESS? follow-up. This record, entitled PROMO 2004, it has never been officially released in its full form, but has been  part of several cd compilations, as UNITED FORCES OF PHOENIX and THE HOLY HOUR COMPILATION VOL.1. PROMO 2004 is available as CD-R. Above the review by Michele Perrella from WWW.THEHOLYHOUR.IT,

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I Temple of Venus sono tornati. Dal loro magico cilindro musicale hanno tirato fuori un demo contenente otto canzoni che andranno a comporre il “dopo” Endless?, album apprezzato tantissimo da noi di The Holy Hour. Le nuove fatiche della band bolognese segnano un aumento costante della loro capacità compositiva, un rinnovato approccio con sonorità più aperte e solari, un miglior adattamento testo/musica e una resa audio qualitativamente superiore ai precedenti lavori. Piero Lonardo e co. diventano sempre più band, tendono a smentire chi li reputa nostalgici del sound anni ottanta e continuano onestamente a fare musica da ormai vent’anni senza aver mai perso dignità e coerenza pur di ottenere quel qualcosa in più che sarebbe loro giustamente spettato. Ascoltandoli si intraprende un viaggio affascinante tra passato e futuro data la capacità che hanno nel donare nuova linfa alla dark wave proponendocela come avrebbero saputo fare solo i capostipiti di tale genere. Eccoli di nuovo qui, dunque, a proporci la loro musica e a regalarci emozioni affinché qualcuno non voglia finalmente promuoverli e trasformare questi stupendi “esercizi di stile” in musica diffondibile su larga scala gratificando così il loro lavoro. Noi attendiamo fiduciosi….. 

HIDEAWAY: Il brano che fa da apripista al nuovo demo dei Temple of Venus esalta da subito l’approccio a suoni più solari e una costante crescita professionale e creativa. Lo si sente dalla registrazione, dagli intrecci strumentali, dalla voce ancora più presente e protagonista indiscussa di un contesto musicale arioso e importante. Notevoli gli sprazzi di tastiere e il drum martellante nel finale. 

FIRE IN MY HEART: Che la band ci sappia fare con le atmosfere sognanti e malinconiche lo ha già dimostrato nei precedenti lavori ma, ascoltando "Fire in my heart", mi rendo conto che la loro bravura e sensibilità interiore li porta a confezionare vere perle musicali che stimolano il nostro lato caratteriale più intimo e nascosto. Non può, un brano così, non indurre l'ascoltatore a volare alto e dirigere lo sguardo verso orizzonti lontani da tutto ciò che è materiale.  

TELL ME EVERYTHING: "Tell me everything" è forse il pezzo più riuscito del demo perché racchiude tutte le sfaccettature caratteristiche della band. Strofa, inciso, base musicale e voce si concatenano perfettamente diventando parte in causa di una miriade di emozioni che ci avvolge durante l'ascolto. Un passo da gigante da parte del gruppo che, in quanto a capacità compositiva e stesura musicale, dimostra veramente di saperci fare. Chitarre da grandi atmosfere dark-wave.  

DON’T BIND UP MY TIME: La semplice complessità del brano rende il contesto sonoro della track 4 gradevole e malinconico allo stesso tempo. Gli intrecci chitarristici e i tappeti sinth accompagnano degnamente la voce di Piero Lonardo che si dimostra buon interprete delle sue interessanti liriche.  

UNWANTED: Unwanted, elettronica e introspettiva, ricorda le sonorità care a Martin Gore e i suoi Depeche Mode. Le sue atmosfere catturano l’ascoltatore e lo inducono a librare sulle ali dei propri pensieri accarezzato da una base musicale eseguita in modo esemplare dalla band e dalla voce calda e soffusa del vocalist che sussurra dolcemente il testo. Buono il drum programming e ottima la scelta del volume generale degli strumenti che non si sovrastano alternativamente rendendo il suono pulito e omogeneo. Questi sono i Temple of Venus delle grandi occasioni. 

YOUR NEW TOY: Questo brano riporta la band alle sonorità dei primi album dove più forti erano i riferimenti al punk e alla new wave. I componenti del gruppo hanno sicuramente condiviso i fasti di tale genere riportandolo in auge grazie alla voglia e alla perseveranza nel volerlo proporre come parte integrante del loro gusto musicale

#26: Ipnotico e suggestivo questo brano denso di pattern tipici del “dark style” dona al demo le sfaccettature giuste per farlo rientrare nei canoni preferiti della band. E’ un pezzo che stabilisce un punto di ritorno affettivo verso un modo più interiore e intimo di fare musica, segna un distacco improvviso dal resto del disco che ricorda in qualche modo l’effetto “sorpresa” (volendo citare un album storico e importante) che ebbe “Hunter and the Hunted” in un contesto fantastico, ma più arioso, come “New gold dream” dei Simple Minds. Notevoli gli effetti di chitarra che donano un maggior coinvolgimento emotivo al brano. 

WELCOME TO MY MADNESS: Ideale prosecuzione di “#26” , l’ultima traccia del demo fa un po’ da “sigla finale” riassumendo e raggruppando il contesto lirico e sonoro offertoci dai Temple of Venus. Il fantastico, nell’usare un pezzo come questo per congedarsi dall’ascoltatore, sta’ nel malinconico appagamento musicale che lascia dopo l’ascolto. - Michele Perrella - www.THEHOLYHOUR.IT